Conviene davvero investire in vini pregiati? La risposta, anche per gli intenditori, potrebbe risultare sorprendente: non solo conviene, ma è probabilmente uno dei migliori investimenti in assoluto quello di impiegare i propri fondi sulle aziende vitivinicole d’eccellenza o sui vini più pregiati. Con rendimenti che – assicura Mediobanca – possono salire al 160 per cento in più rispetto a investire in Borsa.
Nel suo studio, infatti, l’istituto bancario afferma che un euro investito in vino nel 2001 oggi sarebbe diventato 5,4 euro e che lo stesso euro investito sulle Borse mondiali avrebbe fruttato solo 1,6 euro. Dai minimi di fine 2008, inoltre, il medesimo euro allocato in un portafoglio di titoli vinicoli sarebbe cresciuto fi no a 3,4 euro, rispetto ai 2-2,5 euro ricavati da investimenti in Borsa.
Eppure, nonostante ciò, le aziende vitivinicole italiane su cui si può investire e i vini italiani venduti alle principali aste internazionali sono ancora pochissimi. Per colpa, sostengono i più, dello sfiduciato risparmiatore italiano, poco accorto nello scegliere investimenti solo apparentemente alternativi. Ne è convinto il Censis, secondo cui siamo tutt’al più disponibili a investire in qualcosa che ci sia vicino come la nostra attività (42,5 per cento) o in un’industria alimentare o vitivinicola italiana di qualità (30,6 per cento) e molto meno in una distante multinazionale (19 per cento).
Ma come investire allora? “L’investimento in terreni agricoli”- dichiara a ItaliaOggi Ferdinando Frescobaldi, presidente di Ornellaia e Masseto società agricola – “è sempre una sicurezza. Così pure lo è comprare la casa in cui si vive. Ho grande fiducia nell’agricoltura italiani. Dà ritorni economici certi, sempre che in ogni territorio si coltivi ciò per cui quella zona è vocata”.