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Italia, sempre meno nascite e sempre più morti

farmer-540658_960_720L’Italia ha toccato un nuovo minimo storico delle nascite e un tasso di mortalità che tocca il suo picco (dal secondo dopoguerra), con il quinto calo consecutivo del numero medio di figli per donna (1,35, praticamente uguale a dieci anni fa) e centomila concittadini che hanno deciso di lasciare il Paese.

Ad affermarlo è il Report Istat sugli indicatori demografici, nel quale appaiono notizie abbastanza negative sullo stato di salute del nostro Paese, e sulla sua capacità di attrarre stranieri in età attiva. L’anno scorso la popolazione residente s’è ridotta di 139mila unità (-2,3 per mille) e al primo gennaio 2016 s’è fermata su un totale di 60 milioni e 656mila individui. Per gli analisti dell’Istituto nazionale di statistica – ricorda il quotidiano Il Sole 24 Ore- il cambiamento è rilevante nel nostro contesto storico, visto che dal 1952 la popolazione era sempre cresciuta se si eccettua il calo congiunturale (0,1 per mille) del 1986.

Gli stranieri residenti sono ora 5 milioni e 54mila, l’8,3% della popolazione totale, 39mila in più rispetto al 2014. E sono proprio loro a mantenere positivo il saldo migratorio netto con l’estero: 128mila unità (pari a un tasso del 2,1 per mille). Ma questo risultato, frutto di 273mila iscrizioni e 145mila cancellazioni, rappresenta un quarto di quello conseguito nel 2007, nel momento di massimo storico per i flussi migratori internazionali – aggiungeva ancora il quotidiano.

Per quanto infine concerne le iscrizioni dall’estero di stranieri del 2015, il numero è stato pari a 245mila unità, con 28mila rientri in patria degli italiani. Mentre le cancellazioni per l’estero riguardano 45mila stranieri e 100mila italiani. Pertanto, dopo un decennio di cospicui flussi migratori – si legge nel Report Istat – negli ultimi anni il Paese ha perso attrattiva.

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