Sebbene sia molto difficile cercare di stimare il valore degli immobili delle amministrazioni pubbliche, ricorrendo agli ultimi dati dell’agenzia del Demanio, che censisce al 31 dicembre 2015 32.691 fabbricati e 14.351 terreni quali patrimonio immobiliare dello Stato, si può calcolare un massivo valore complessivo di 58,9 miliardi di euro, ripartito per il 59 per cento del valore in patrimonio indisponibile, per il 36 per cento da beni demaniali e solo per il 5 per cento, poco più di 2,7 miliardi, da patrimonio disponibile.
In altri termini, il patrimonio disponibile, che pur ricopre – in numero – il 41 per cento del totale dei beni (con oltre 9 mila unità immobiliari e 10.000 terreni), in valore si limita solamente al 5 per cento o, in termini assoluti, a meno di 3 miliardi. Ai beni detenuti direttamente dallo Stato vanno poi sommati gli asset che fanno capo alle Amministrazioni locali, alle Università, agli Enti pubblici, alle Asl e agli Enti previdenziali. In base al censimento le unità immobiliari sono pari a 800.000 per una superficie complessiva di circa 300 milioni di metri quadrati – ricorda un’analisi Intesa con il 4 per cento delle unità immobiliari che è di natura demaniale, il 45,6 per cento (pari al 60 per cento della superfice) che è utilizzato per lo svolgimento dell’attività istituzionale (patrimonio indisponibile).
Infine, la ricerca sottolinea come il patrimonio disponibile risulta pari al 47 per cento degli immobili (377 mila unità), pari al 23 per cento della superficie e che quasi il 75 per cento degli immobili è di proprietà delle Amministrazioni locali (pari al 79 per cento della superficie complessiva). I Comuni detengono il 68 per cento del totale degli immobili.