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Che cos’è il danno biologico e come quantificarlo

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2 insurance-539659_1920 (1)La risarcibilità del danno biologico e la sua quantificazione sono due concetti costantemente menzionati all’interno delle tabelle di Milano e della Tabella Unica Nazionale che rappresentano due schemi da utilizzare per la quantificazione dei danni causati da un sinistro stradale e/o errori medici.

Il danno biologico è un parametro di riferimento per il calcolo di un indennizzo da parte di assicurazioni, medici legali e da parte dei giudici. Nei decenni passati, la giurisprudenza si è basata su due principali articoli normativi per regolamentare il danno biologico, l’art. 2059 e l’articolo 32 della Costituzione secondo cui:

  • Il danno non patrimoniale deve essere risarcito solo nei casi determinati dalla Legge” – Articolo n. 2059 Codice Civile;
  • La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” – Articolo n.32 della Costituzione Italiana.

Il calcolo danno biologico può essere eseguito solo da esperti del settore, come il medico legale, che analizzano attentamente tutti gli elementi dell’incidente e valutano i danni psicofisici dell’individuo, comprensivi dei punti di invalidità.

Che cos’è il danno biologico e come viene calcolato

Il danno biologico è un danno di natura non patrimoniale ed è introdotto nelle pratiche nella circostanza in cui un individuo sia caratterizzato da lesioni fisiche o psichiche permanenti o reversibili.

Le “Tabelle di Milano” e l’attuale Tabella Unica Nazionale, sono state realizzate dalla giurisprudenza per dare unitarietà alla quantificazione del danno biologico, visto l’impossibilità di quantificarlo economicamente in modo uguale per ogni caso.

Il Codice delle Assicurazioni, descritto nel decreto legge n. 209/2005, articolo 138, definisce il danno biologico come una “lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento medico-legale, che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito”.

I danni di grave entità sono disciplinati negli articoli 138 e 139 del decreto legge.

Distinzione tra invalidità permanente e invalidità temporanea per il calcolo del danno biologico

Per ottenere il risarcimento del danno biologico è fondamentale recarsi da un medico legale che accerti i danni subiti e determina la percentuale di invalidità in base alle lesioni riportate. L’invalidità può essere permanente o temporanea ed entrambe le tipologie comportano un risarcimento ben distinto.

Il Codice delle Assicurazioni distingue l’invalidità permanente o temporanea nelle seguenti modalità:

  • Un individuo ha invalidità permanente quando si vede ridotta la propria salute rispetto a quella di cui godeva prima di subire l’incidente e viene misurata in percentuali che variano dall’1% al 100%.
  • Un individuo ha invalidità temporanea quando la sua salute subisce un peggioramento per un periodo di tempo limitato. Questa invalidità, a sua volta, può essere assoluta o parziale. L’invalidità temporanea assoluta si ha quando l’individuo non può svolgere in modo autonomo nessuna attività quotidiana.

Il danno biologico deve essere liquidato in via equitativa perché non può rivestire una consistenza reddituale o economica, come afferma l’articolo 1226 del Codice Civile:” Se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa “.

 

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