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Uomo sulla Luna, vivremo nelle caverne del nostro satellite?

Se il tempo è ciclico, allora forse quanto scoperto da un team di ricercatori della Purdue University, nel West Lafayette (Indiana) non è poi così sorprendente. Gli studiosi hanno infatti utilizzato i dati inviati dalla sonda giapponese Selene, incrociati con i dati dell’America Grail, per scoprire e trovare l’ingresso di una maxi caverna sotterranea nel nostro satellite.

Fin qui, niente di strano. A risultare un po’ anomali sono però le dimensioni della caverna, visto e considerato che nelle Marius Hills  dell’oceanos Procellarum, c’è una rete di cupole che nascondono cavità nel sottosuolo, e che da una di queste cavità partirebbe una maxi grossa lunga ben 50 chilometri e alta almeno 1.000 metri. Di qui, l’intuizione: l’uomo tornerà a vivere nelle grotte lunari, quando la Terra non risulterà più essere ospitale?

Naturalmente, di fantascienza (almeno per ora) si tratta. Tornando alla realtà, gli scienziati hanno spiegato che una simile grotta si è formata miliardi di anni fa grazie all’attività dei vulcani, la cui lava ha scavato cunicoli e spazi vuoti di enorme dimensioni. Una sorta di mondo sommerso lunare, reso possibile dalla bassa gravità, che non ha termini di riferimento su quanto potrebbe accadere sulla terra, dove simili “tane” sarebbero difficilmente sostenibili. Sulla Luna, invece, questi luoghi sarebbero stabili e sicuri e – secondo la Purdue University – potrebbero pertanto diventare decisivi per poter progettare nuovi insediamenti umani sulla Luna.

I ricercatori si dicono convinti che grotte così alte e così profonde potrebbero garantire un rifugio naturale per gli uomini, proteggendoli dalle radiazioni solari e dai meteoriti, considerato che sulla Luna non vi è atmosfera e campo magnetico che possa fare scudo a queste condizioni estreme. Dunque, a quasi 50 anni dallo sbarco di Neil Armstrong e di Buzz Aldrin sulla Luna, il nostro satellite continua a far sognare e innamorare.

Secondo alcuni osservatori, è la Luna – pertanto – a meritare le migliori attenzioni. Insomma, non sappiamo se l’uomo del terzo millennio andrà a costruire grattacieli su Marte, ma probabilmente è più facile che possa essere indotto a costruire delle colonie sulle caverne lunari, con il paradosso di stare sullo spazio, ma senza poterlo fruire apertamente, bensì in rifugi nel sottosuolo.

Insomma, il futuro continua ad arricchirsi di nuove ipotesi, molte delle quali in grado di solleticare le attenzioni e il fascino più recondito. E secondo voi che cosa ci riserva il prossimo secolo? Punteremo soprattutto sulla Luna, o sul più lontano e ardito Marte?

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