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Ciclismo: storia e ascesa dall’Ottocento

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5 blur-1281675_1920Il ciclismo è uno sport molto amato in Italia e anche molto praticato, in particolare durante l’estate quando si radunano amanti del ciclismo per allenamenti coast to coast o tra i bellissimi paesaggi presenti in tutte le regioni italiane.

Scopriamo tutto sul ciclismo con la professionale guida di Alfonso Melis, esperto di ciclismo e sport agonistici. Il ciclismo nasce ufficialmente nel 1869, con la prima vera corsa effettuata il 7 novembre, la Parigi-Rouen. Questa corsa venne annunciata con un bando che indicava la data e la distanza, a 100 partecipanti tra cui 6 donne. La vittoria, dopo 123 chilometri, fu di James Moore. In Italia,la prima vera corsa di ciclismo ci fu nel 1870 con la Firenze-Pistoia: una distanza di 33 chilometri vinta dall’inglese Van Heste, che coprì la distanza in 2 ore.

La storia del ciclismo raccontata da un esperto: Alfonso Melis

La prima bici nacque nel 1970, il celerifero del Conte Mede de Sivrac, fatto di legno senza sterzo e catena. Nel 1818, invece, ci vu la draisina di von Draise, un barone tedesco che volle un mezzo di trasporto costituito da manubrio, una ruota anteriore da dirigere e un sellino.

La prima vera bicicletta fu inventata verso il 1839 e consisteva in una draisienne migliorata, alla quale Mac Millan decise di installare un sistema abile di pedali. La bicicletta che ebbe un grande successo fu il modello Muchaudina, inventata dal francese Michaux nel 1855: aveva i pedali inseriti direttamente sul mozzo anteriore, la ruota molto grande, il telaio in ferro e il freno a pattino posizionato sulla ruota posteriore.

La funzione di una ruota anteriore grande, era quella di aumentare la velocità. L’altezza della ruota anteriore costringeva il ciclista ad usare uno scalino per poter montare in sella. In questo periodo nacquero le prime corse in bicicletta, volte a promuovere questo nuovo mezzo di trasporto e la sua commercializzazione.

Alfonso Melis specifica che dal 1877 al 1888 ci furono diverse invenzioni legate alla bicicletta, come gli ingranaggi moltiplicatori applicati alla ruota anteriore con trasmissione a catena e gli ingranaggi nella ruota posteriore. Nel 1883, in Inghilterra, Starley introdusse la trasmissione a catena e nel 1888 Dunlop inventa lo pneumatico che permise di risolvere il problema delle strade accidentate, rendendo confortevoli e pratiche le biciclette.

Nel 1903 nasce il Tour de France, vinto da Maurice Garin e sei anni dopo nasce il primo “Giro d’Italia” con 127 corridori pronti a girare tutta la penisola in bici per conquistare il primo posto. Alfonso Melis, editor della sezione sportiva di Rews.it continua: a differenza delle regole odierne, il giro d’Italia non aveva come simbolo la maglia rosa e la classifica non era redatta in base al tempo impiegato da ciascun corridore, ma in base ad un punteggio assegnato al termine di ogni arrivo di tappa.

Durante il primo Giro d’Italia persero la vita due ciclisti molto favoriti: Giovanni Gerbi, chiamato anche “il diavolo rosso” e il francese “Lucien Mazan”.

I diversi utilizzi delle biciclette

L’uso della bicicletta ha luogo sia nelle aree urbane, per gli spostamenti di persone, sia nelle zone commerciali per il trasporto delle merci, in particolare verso l’inizio del 1890.

Inizialmente, infatti, la bicicletta era uno dei pochi modi per spostare persone e mezzi, a disposizione delle classi meno agiate, che non potevano permettersi un mezzo più grande.

Storicamente, un uso molto diffuso della bicicletta era quello nel servizio postale e nei corpi delle forze dell’ordine, verso la prima metà del ventesimo secolo. Come suggerito da Alfonso Melis, oggi la bici è molto utilizzata a causa delle limitazioni al traffico motorizzato, della congestione nei grandi centri urbani e anche per una forte sensibilità verso l’ambiente.

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